Gino-Strada

TARGET 138: UN RIENTRO UN PO’ IN SALITA

CIAO GINO

Come sapete il nostro Dottore ci ha lasciati.

Abbiamo pensato, tra tutte le parole, interviste e pensieri detti da chi lo ha voluto ricordare, di riportare quelle che ci sono sembrate più significative.

Ciao Gino: ci hai lasciato un’eredità “pesante”.
Quella di convincere tutti che solo quando realizzeremo un mondo di diritti uguali per tutti gli uomini, allora sì, avremo creato un mondo diverso, allora sì, potremo dire: avevi ragione, un altro mondo è possibile.

Il ricordo di Emergency: https://www.emergency.it/gino-strada-chirurgo-fondatore-emergency/

Il saluto a casa Emergency: https://www.emergency.it/blog/pace-e-diritti/gino-ultimo-saluto-a-casa-emergency-21-23-agosto/

Un breve video realizzato in sua memoria: https://www.dropbox.com/sh/0z3iw0bl8owu4vm/AADVmgBLpmJ7o9-pUfgTQVqna?dl=0&preview=DottGino_02_subIta.mp4

Da “Il Manifesto”: ​​https://ilmanifesto.it/tutti-i-sogni-di-un-chirurgo-di-milano/

Le parole di:

Renzo Piano: https://www.ansa.it/canale_viaggiart/it/notizie/bellezza/2021/08/13/renzo-piano-e-quellospedale-per-strada-scandalosamente-bello_af2fd183-2494-4404-b82f-a6e56feb7a94.html

Don Ciotti: https://www.libera.it/schede-1811-essere_strada_senza_farsi_strada

Simonetta Gola Strada:
https://espresso.repubblica.it/attualita/2021/08/20/news/gino_strada_moglie-314565515/

Alessandro Bertani: https://amp.today.it/attualita/gino-strada-intervista-emergency-bertani.html

Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: https://www.quirinale.it/elementi/59363

Marco Damilano:
https://espresso.repubblica.it/attualita/2021/08/13/news/gino_strada_un_partigiano_dell_umanita_la_sua_scomparsa_proprio_quando_l_afghanistan_torna_nell_incubo_talebano-313921021/

Frankie Hi Nrg: https://video.repubblica.it/edizione/milano/gino-strada-frankie-hi-nrg-tra-lacrime-e-sorrisi-mi-manchi-gia-compagno-di-scazzi-e-bevute/394361/395071

Comunicato stampa: https://www.emergency.it/comunicati-stampa/quasi-11-000-persone-hanno-portato-il-loro-ultimo-saluto-a-gino-strada/

Infine, abbiamo pensato di riproporvi la favola del Mago Linguaggio: leggerla fa sempre bene.

C’era una volta un pianeta chiamato Terra. Si chiamava Terra anche se, a dire il vero, c’era molta più acqua che terra su quel pianeta. Gli abitanti della Terra, infatti, usavano le parole in modo un po’ bislacco. Prendete le automobili, per esempio. Quel coso rotondo che si usa per guidare, loro lo chiamavano “volante”, anche se le macchine non volano affatto! Non sarebbe più logico chiamarlo “guidante”, oppure “girante”, visto che serve per girare? Anche sulle cose importanti si faceva molta confusione.

Si parlava spesso di “diritti”: il diritto all’istruzione, per esempio, significava che tutti i bambini avrebbero potuto (e dovuto!) andare a scuola. Il diritto alla salute poi, avrebbe dovuto significare che chiunque, ferito, oppure malato, doveva avere la possibilità di andare in ospedale. Ma per chi viveva in un paese senza scuole, oppure a causa della guerra non poteva uscire di casa, oppure chi non aveva i soldi per pagare l’ospedale (e questo, nei paesi poveri, è più la regola che l’eccezione), questi diritti erano in realtà dei rovesci: non valevano un fico secco. Siccome non valevano per tutti ma solo per chi se li poteva permettere, queste cose non erano diritti: erano diventati privilegi, e cioè vantaggi particolari riservati a pochi. A volte, addirittura, i potenti della terra chiamavano “operazione di pace” quella che, in realtà, era un’operazione di guerra: dicevano proprio il contrario di quello che in realtà intendevano. E poi, sulla Terra, non c’era più accordo fra gli uomini sui significati: per alcuni ricchezza significava avere diecimila miliardi, per altri voleva dire avere almeno una patata da mangiare.

Quanta confusione! Tanta confusione che un giorno il mago Linguaggio non ne potè più.

Linguaggio era un mago potentissimo, che tanto tempo prima aveva inventato le parole e le aveva regalate agli uomini. All’inizio c’era stato un po’ di trambusto, perché gli uomini non sapevano come usarle, e se uno diceva carciofo l’altro pensava al canguro, e se uno chiedeva spaghetti l’altro intendeva gorilla, e al ristorante non ci si capiva mai. Allora il mago Linguaggio appiccicò ad ogni parola un significato preciso, cosicché le parole volessero dire sempre la stessa cosa, e per tutti.

Da allora il carciofo è sempre stato un ortaggio, e il gorilla un animale peloso, e non c’era più il rischio di trovarsi per sbaglio nel piatto un grosso animale peloso, con il suo testone coperto di sugo di pomodoro. Questo lavoro, di dare alle parole un significato preciso, era costato un bel po’ di fatica al mago Linguaggio. Adesso, vedendo che gli uomini se ne infischiavano del suo lavoro, e continuavano ad usarle a capocchia, decise di dare loro una lezione. «Le parole sono importanti» amava dire «se si cambiano le parole si cambia anche il mondo, e poi non si capisce più niente».

Una notte, dunque, si mise a scombinare un po’ le cose, spostando una sillaba qui, una là, mescolando vocali e consonanti, anagrammando i nomi. Alla mattina, infatti, non ci si capiva più niente. A tutti gli alberghi di una grande città aveva rubato la lettera gi e la lettera acca, ed erano diventati… alberi! Decine e decine di enormi alberi, con sopra letti e comodini e frigobar, e i clienti stupitissimi che per scendere dovevano usare le liane come Tarzan. Alle macchine aveva rubato una enne, facendole diventare macchie, e chi cercava la propria automobile trovava soltanto una grossa chiazza colorata parcheggiata in strada. Alle torte invece aveva aggiunto una esse, erano diventate tutte storte, e cadevano per terra prima che i bambini se le potessero mangiare. Erano talmente storte che non erano più buone nemmeno per essere tirate in faccia. Nelle scuole si era anche divertito ad anagrammare, al momento dell’appello, la parola presente, e se prima gli alunni erano tutti presenti, adesso erano tutti serpenti, e le maestre scappavano via terrorizzate.

Poi si era tolto uno sfizio personale: aveva eliminato del tutto la parola guerra, che aveva inventato per sbaglio, e non gli era mai piaciuta. Così un grande capo della terra, che in quel momento stava per dichiarare guerra, dovette interrompersi a metà della frase, e non se ne fece nulla. Inoltre aveva trasformato i cannoni in cannoli, siciliani naturalmente, e chi stava combattendo si ritrovò tutto coperto di ricotta e canditi. Andò avanti così per parecchi giorni, con le scarpe che diventavano carpe e nuotavano via, i mattoni che diventavano gattoni e le case si mettevano a miagolare, il pane che si trasformava in un cane e morsicava chi lo voleva mangiare. Quanta confusione! Troppa confusione, e gli uomini non ne potevano più.

Mandarono quindi una delegazione dal mago Linguaggio, a chiedere che rimettesse a posto le parole, e con loro il mondo. «E va bene» – disse Linguaggio – «ma solo ad una condizione: che cominciate a usare le parole con il loro giusto significato». «I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi. Uguaglianza deve significare davvero che tutti sono uguali e non che alcuni sono più uguali di altri. E per quanto riguarda la guerra…». «Per quanto riguarda la guerra» – lo interruppero gli uomini – «ci abbiamo pensato… tienitela pure: è una parola di cui vogliamo fare a meno».

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INTANTO IN AFGHANISTAN…

Ecco l’ultima intervista rilasciata da Gino Strada a La Stampa:
https://www.lastampa.it/topnews/lettere-e-idee/2021/08/13/news/cosi-ho-visto-morire-kabul-1.40594569

La situazione in Afghanistan continua a essere tesa: i talebani hanno riconquistato quasi tutti i territori, fatta eccezione per la Valle del Panshir, dove Ahmad Massoud guida ancora la resistenza.

Emergency ha deciso di rimanere con i suoi 3 ospedali e i posti di Primo Soccorso.
Potete seguire gli aggiornamenti del diario sul sito dell’associazione:
https://www.emergency.it/blog/

Ma come siamo arrivati a questo fallimento?

Vi consigliamo questa infografica del Corriere della Sera (https://www.corriere.it/esteri/21_agosto_19/afghanistan-guerra-giusta-ritiro-vent-anni-cancellati-dieci-giorni-31fd504e-012a-11ec-bffe-529df168f627.shtml) e questi due articoli pubblicati da Valigia Blu (https://www.valigiablu.it/lezioni-storia-afghanistan-occidente/ e https://www.valigiablu.it/afghanistan-buio-oltre-riflettori/).

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LA CURA

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Si tenuto a Reggio Emilia il tradizionale Festival di Emergency: al link seguente potete rivedere gli interventi delle tre giornate.

https://www.emergency.it/festival/

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RICORDA LA TESSERA DI EMERGENCY!

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https://www.emergency.it/tessera/

 

 

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